FARMACI E NATURA

Questa   sezione   descrive   la   mia   situazione   farmacologica   durante   e   dopo   il   cancro,   che   può   naturalmente   essere   diversa   da   chi   ha   avuto   la   mia   stessa   patologia o   diagnosi.   Deve   essere   letta   come   spunto   o   semplice   consiglio   e   non   come   eventuale   rimedio   efficace   perchè   tutti   noi   siamo   diversi   e   reagiamo   ai   farmaci,   alle terapie   o   agli   infusi   naturali   in   maniera   differente.   Quel   che   ha   fatto   bene   a   me,   può   non   far   bene   a   qualcun   altro   e   ciò   che   non   ha   funzionato   con   me   può essere la soluzione per chiunque stia facendo il mio stesso percorso.

FARMACI E NATURA PRIMA DEL CANCRO

Prima   del   cancro   ho   sempre,   o   quasi,   avuto   la   mania,   forse,   di   essere   troppo   estremista   nel   non   utilizzare   dei   farmaci.   Un   po’   per   l’ansia   di   avere   degli   effetti collaterali,   un   po’   per   l’ansia   di   essere   stordita   dagli   stessi.   Ho   sempre   (abbastanza)   sopportato   stoicamente   dolori   relativi   al   ciclo   mestruale   o   al   mal   di   testa   da cervicale oppure mi sono orientata sui rimedi omeopatici o erboristici con i quali ho attenuto buoni risultati (nella maggior parte delle situazioni). Il   mio   parere   sulla   chemioterapia,   inoltre,   era   molto,   molto   negativo.   Ovviamente,   quando   poi   sei   in   prima   linea   a   decidere   se   è   meglio   farsi   intossicare   per   il tuo bene o pregare in tutte le lingue del mondo perchè senza terapia sei più a rischio, hai un’altra visione d’insieme.
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ATTENZIONE A QUELLO CHE LEGGETE

PERCHE’ E’ UTILE INFORMARSI  Potreste avere l’istinto di andare su internet e digitare su Google le diagnosi che vi hanno lasciato dall’ospedale, dopo i vari esami. Fate attenzione ai siti che trovate. Cercate sempre di reperire le vostre informazioni attraverso siti istituzionali, come le associazioni (AIMAC, AIOM, AIRC, solo per citarne alcune) e chiedete agli oncologi, agli infermieri e ai vostri medici di base ulteriori delucidazioni. Sul cancro si dice di tutto e il contrario di tutto, anche che si può guarire prendendo solo acqua e bicarbonato…magari fosse vero!

INTEGRARE E NON SOSTITUIRE

MEDICINA NATURALE E MEDICINA TRADIZIONALE   La medicina naturale, le erbe e l’omeopatia possono essere di grande supporto alle medicine tradizionali o alle cure oncologiche ufficiali. Soprattutto possono contrastare numerosi effetti collaterali senza dover ricorrere a ulteriori medicine. Se soffrite di nausea da chemio, provate la radice di zenzero, o la radice di liquirizia, prima di arrendervi a prendere i farmaci anti nausea che vi hanno “regalato” al day hospital oncologico: potrebbero funzionare!
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FARMACI E NATURA

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“Non c’è medicina che guarisca quello che non guarisce la felicità” - Gabriel Garcia Màrquez

FARMACI E NATURA: DOPO IL CANCRO

L’esperienza   del   cancro,   dei   farmaci,   soprattutto   della   chemioterapia   e   dei   chemioterapici   in   generale,   non   ha   sostanzialmente   modificato   di   molto   il   mio pensiero. Diciamo che, per ovvi motivi, se si tratta di scegliere tra la vita e il rischio di una recidiva, preferisco scegliere la vita. Ho   accettato   la   chemioterapia   (solo   3   cicli   per   fortuna)   e   un   anno   di   un   chemioterapico   sottocute   (trastuzumab,   meglio   conosciuto   come   herceptin)   riponendo una enorme fiducia nella terapia, e convincendomi che sarei stata bene. Inizialmente   non   lessi   neanche   gli   effetti   collaterali,   perchè   sapevo   che   mi   sarei   fatta   suggestionare.   Ma   la   mia   curiosità   mista   alla   mia   amica   ansia   ebbero   il sopravvento    e    così,    oltre    a    leggere    attentamente    l’opuscolo    gentilmente    offerto    dall’ospedale    dal    titolo:    “Consigli    utili    per    le    pazienti    in    trattamento chemioterapico”,   presi   mouse   e   pc   e   mi   immersi   nel   fantastico   mondo   di   Google   alla   ricerca   di   notizie   attendibili   (oltre,   che   naturalmente,   confrontarmi   con   i medici/oncologi).

CHEMIOTERAPIA

Esistono   vari   tipi   di   chemioterapia,   oggi   fortunatamente   calibrati   in   base   al tipo     di     tumore     e     alla     persona     (età     e     peso).     Una     chemioterapia   personalizzata” ,   perchè   anche   i   medici   si   sono   accorti   che   non   siamo tutti   uguali.   E’   importante   ricordare,   infatti,   che   la   chemioterapia   può   avere varie    composizioni    (esistono    più    di    100    farmaci    chemioterapici)     ed essere   di   vari   tipi.   Nel   mio   caso,   si   trattava   di   chemioterapia   adiuvante,    3 cicli     ogni     21     giorni     di     ciclofosfamide     (600mg/m2)     ed     epirubicina   (90mg/m2). La chemioterapia  può essere: neoadiuvante:     si    effettua    prima    di    un    intervento    chirurgico    per ridurre    la    dimensione    del    tumore    e    permettere    un    intervento conservativo. adiuvante:    avviene   dopo   un   intervento   chirurgico,   per   eliminare   le cellule    eventualmente    rimaste    nell’organismo    che    non    possono essere viste da nessun esame diagnostico. di induzione:  quando il tumore non può essere subito operato utilizzata per una recidiva . Il     ciclofosfamide    è    un    farmaco    prevalentemente    antitumorale,    che    fa parte   della   famiglia   di   agenti   alchilanti.    Questa   tipologia   di   farmaco   va   a influire     sulla     replicazione     scorretta     del     DNA,     dovuta     alle     cellule cancerogene,    provocandone    la    morte.    Il    ciclofosfamide    influisce    anche sulle   cellule   sane,   quelle   si   occupano   di   un   rapido   ricambio   dei   tessuti come le mucose gastriche, il cuoio capelluto e il midollo osseo. Se    può    rincuorarvi,    il    ciclofosfamide    è    anche    impiegato    per    patologie autoimmuni come la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide. L’ epirubicina   è   un   antibiotico    antraciclinico   impiegato   in   varie   tipologie tumorali.   E’   la   cosiddetta   rossa,   quella   che   poi   vi   farà   fare   la   pipi   colorata dopo   la   sua   infusione.   L’effetto   collaterale   più   conosciuto   e   da   tenere   sotto controllo   è   la   cardiotossicità:   l’epirubicina   può   influire   sul   vostro   cuore provocando   cardiopatie   (il   più   delle   volte   transitorie).   E’   bene   quindi   tenere costantemente   sottocontrollo   il   vostro   cuore   durante   e   dopo   le   terapie oncologiche .

TRASTUZUMAB

Meglio   conosciuto   con   il   nome   di   Herceptin ,   fa   parte   dei   famosi   farmaci antitumorali       con       anticorpi       monoclonali.        A       differenza       della chemioterapia,    il    trastuzumab    va    a    colpire    solo    le    cellule    malate , riconoscendone   in   esse   un   recettore   a   cui   si   aggancia   per   stimolare   il sistema     immunitario     a     distruggere     la     cellula     o     a     bloccarne     la proliferazione.   E’   indicato   per   i   tumori   della   mammella,   anche   metastatici e    sembra    dare    ottime    probabilità    di    sopravvivenza    applicandolo    in successione alla chemioterapia o radioterapia. Il    trastuzumab    agisce    direttamente    sulla    proteina    HERB2 ,    fattore    di crescita dell’epidermide e gene a potenziale cancerogeno. Gli    studi    su    questo    farmaco    sono    incoraggianti:    l imita    il    rischio    di recidive,   aumenta   il   tempo   di   vita   libero   dalla   malattia   e   controlla   il tumore alla mammella metastatico. L’Hercepit   di   solito   è   somministrato   attraverso   un’iniezione   sottocute,   per 12 mesi, ogni 21 giorni. Come   tutti   i   farmaci,   non   è   esente   da   effetti   collaterali,   soprattutto   se prima è stato fatto un trattamento chemioterapico. Gli effetti collaterali più evidenti possono  essere: ematoma   e   dolore   nel   punto   in   cui   è   stato   somministrato   l’hercepit tramite iniezione dolore alla gamba dolori da raffreddamento o simil influenzali diarrea cefalea palpitazioni difficoltà respiratorie tossicità cardiaca La    tossicità    cardiaca     è    l’effetto    collaterale    più    diffuso,    soprattutto    se associato a precedenti terapie chemioterapiche  come l’epirubicina. L’oncologo   vi   prescriverà   dei   controlli   ogni   3   mesi   con   ecocardiografie   ed elettrocardiogrammi   per   monitorare   lo   stato   di   salute   del   vostro   cuore   e, se necessario, interrompere la terapia.

MIELE DI MANUKA

DISINTOSSICAZIONE NATURALE

Il   miele   di   Manuka    è   un   miele   che   arriva   dall’Australia,   o   dalla   Nuova Zelanda, conosciuto per le sue proprietà antibatteriche . Il   miele   di   Manuka    contiene   il   Metilgliossale   alimentare   -   MGO   -   un composto   chimico   che   permette   i   processi   di   glicolisi   e,   di   conseguenza,     essendo    presente    in    notevole    quantità,    conferisce    al    miele    di    Manuka altissime     qualità     antibatteriche,     antisettiche ,     antinfiammatorie , antivirali e antiossidanti. Le   proprietà   del   miele   di   Manuka    sono   molteplici:   è   in   grado   di   uccidere batteri   come   lo   streptococco   e   lo   stafilococco,   favorisce   la   guarigione di tagli, ferite e ustioni e può essere utilizzato per ulcere e gengiviti. Inoltre   è   un   probiotico:   agevola   la   crescita   di   microorganismi   intestinali che hanno effetti benefici sulla nostra salute. Il   miele   di   Manuka,   infatti,   può   curare   diverse   patologie   del   tratto intestinale : ulcera ulcera duodenale candida reflusso gastroesofageo bruciore di stomaco colite diarrea Helycobacter Pylori Ma può anche essere spalmato sulla pelle in caso di: acne eczema Psoriasi Dermatiti Micosi Recenti    studi    sembrano    attribuire    al    miele    di    Manuka    la    possibilità    di rallentare   e   fermare   la   crescita   di   cellule   tumorali   e   di   ridurre   gli effetti collaterali e tossici della chemioterapia . In base alla quantità di MGO, il miele di Manuka ha specifici utilizzi: 100    MGO    -    è    la    dose    utilizzata    prevenire    le    malattie,    favorire    la stimolazione del sistema immunitario e energizzante naturale. 250   MGO   -   è   la   dose   per   curare   il   reflusso   gastrico   e   il   bruciore   di stomaco 400/500 MGO - è la dose massima per ulcere, candida e diarrea. Il   miele   di   Manuka   non   deve   essere   utilizzato   come   il   miele   alimentare,   ma come   vero   e   proprio   “farmaco”:   la   dose   ottimale   è   un   cucchiaino   a   digiuno la mattina. Le   ulteriori   proprietà   terapeutiche   del   miele   di   manuka   derivano   dalla   sua capacità    di    stimolare    la    produzione    di    cellule    speciali,    deputate    alla riparazione     dei     tessuti     infetti.     Ovviamente     è     indicato     anche     per raffreddore, influenza, mal di gola, dolori, artriti e artrosi.    
Dopo   le   cure   farmacologiche,   nel   momento   in   cui   riprendi   pian   piano   la tua   vita,   ti   rendi   conto   di   aver   bisogno   di   una   disintossicazione   naturale. Una disintossicazione fisica, ma anche emotiva. Per   la   disintossicazione   naturale   provai   la   linfa   di   betulla   indicata   per eliminare tossine e combattere la stanchezza. La   linfa   di   betulla   fa   parte   della   gemmoterapia   ed   è   composta   da   una varia composizione: sali    minerali,    potassio,    calcio,    magnesio,    manganese,    cromo    e selenio amminoacidi   come   valina,   asparagina,   acido   glutammico,   citrullina, isoleucina acido malico zuccheri La    linfa    di    betulla    ha    proprietà    drenanti    e    diuretiche ,    ma    anche antinfiammatorie   e   antidolorifiche   grazie   alla   presenza   di   betuloside   e monotropitoside. Inoltre: riduce i gonfiori elimina il colesterolo in eccesso ha un effetto alcalinizzante contrasta dolori articolari depura   i   tessuti   corporei   profondi,   protegge   gli   organi,   il   sistema nervoso e quello digestivo. Per   quel   che   riguarda   la   tossicità   emotiva,   ognuno   di   noi   è   soggetto   a tossicità   quotidiane:    chi   si   è   sottoposto   a   una   terapia   farmacologica,   chi ha subito un intervento oppure chi conduce una vita molto stressante. Al   di   là   di   farmaci   e   anestesie,   le   tossicità   quotidiane   possono   arrivare   da anche   da   quel   che   mangiamo,   dall’inquinamento,   dai   luoghi   di   lavoro   o dalla   nostra   casa,   dai   prodotti   di   bellezza,   dai   detersivi,   dai   cellulari   e   dai computer. Oltre   a   disintossicarci   dai   farmaci,   è   bene   disintossicarsi   da   pensieri negativi   e   distruttivi ,   che   possono   pregiudicare   la   nostra   guarigione   e sicuramente seguire uno stile di vita molto più vicino alla natura . Come   vivo    influenza   moltissimo   il   mio   corpo:   uno   stato   d’animo   positivo genera   una   sensazione   di   benessere   psicofisica.   Le   cellule   si   rinnovano   e   si attivano   i   giusti   meccanismi   di   difesa   quando   siamo   attaccati   da   virus   e batteri.   Al   contrario,   uno   stato   emotivo   negativo,   abbassa   le   nostre   difese immunitarie   ponendoci   più   a   rischio   per   piccoli   e   grandi   fastidi   legati   alla nostra   salute.    Vivere   a   contatto   con   la   natura,   ritrovare   un   equilibrio può   non   essere   semplice,   soprattutto   se   si   vive   in   città   e   si   è   immersi   nella frenesia quotidiana, ma si può partire da piccole cose o piccoli gesti. Per   esempio   passeggiare   in   un   parco   appena   abbiamo   del   tempo   libero, fare   acquisti   consapevoli   per   noi   e   l’ambiente,   usare   meno   l’automobile, passare del tempo senza computer, nè cellulare può essere un inizio.

Per saperne di più andate al blog!

FARMACI E NATURA DURANTE LA CHEMIOTERAPIA

Può   darsi   che   dopo   l’intervento   o   durante   la   chemioterapia,   voi   possiate   avere   altri   “disturbi   lievi”,   magari   pregressi   che,   con   lo   stress   dell’intervento   e   della chemioterapia,   si   sono   ripresentati   più   fastidiosi   che   mai.   Sappiamo   bene   quanto   sia   importante   avere   un   intestino   regolare   e   che   funzioni.   Ma   andare   di   corpo può essere un vero e proprio supplizio se si soffre di emorroidi o, peggio ancora, di ragadi. Passai    una    settimana    stesa    a    letto    dal    dolore    e    le    medicine    tradizionali    non    facevano    per    nulla    effetto    (forse    annullate    dalla    chemioterapia).    Colta    dalla disperazione,   mi   rivolsi   a   un’erboristeria,   che   mi   prescrisse   il   miele   di   manuka   per   il   dolore   e   una   crema   lenitiva   utilizzata   per   i   bambini   che   mi   favorisse l’evacuazione.  Dopo 2 giorni il dolore era sparito e finalmente riuscii ad abbandonare letto, divano e ciambella!
“Nella natura tutto il mondo è una farmacia  che non possiede neppure un tetto”  - Paracelso
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ATTENZIONE A QUELLO

CHE LEGGETE

PERCHE’ E’ UTILE INFORMARSI  Potreste avere l’istinto di andare su internet e digitare su Google le diagnosi che vi hanno lasciato dall’ospedale, dopo i vari esami. Fate attenzione ai siti che trovate. Cercate sempre di reperire le vostre informazioni attraverso siti istituzionali, come le associazioni (AIMAC, AIOM, AIRC, solo per citarne alcune) e chiedete agli oncologi, agli infermieri e ai vostri medici di base ulteriori delucidazioni. Sul cancro si dice di tutto e il contrario di tutto, anche che si può guarire prendendo solo acqua e bicarbonato…magari fosse vero!

INTEGRARE E NON

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MEDICINA NATURALE E MEDICINA TRADIZIONALE   La medicina naturale, le erbe e l’omeopatia possono essere di grande supporto alle medicine tradizionali o alle cure oncologiche ufficiali. Soprattutto possono contrastare numerosi effetti collaterali senza dover ricorrere a ulteriori medicine. Se soffrite di nausea da chemio, provate la radice di zenzero, o la radice di liquirizia, prima di arrendervi a prendere i farmaci anti nausea che vi hanno “regalato” al day hospital oncologico: potrebbero funzionare!
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FARMACI E NATURA

Questa    sezione    descrive    la    mia    situazione farmacologica   durante   e   dopo   il   cancro,   che può    naturalmente    essere    diversa    da    chi    ha avuto   la   mia   stessa   patologia   o   diagnosi.   Deve essere   letta   come   spunto   o   semplice   consiglio e   non   come   eventuale   rimedio   efficace   perchè tutti   noi   siamo   diversi   e   reagiamo   ai   farmaci, alle    terapie    o    agli    infusi    naturali    in    maniera differente.   Quel   che   ha   fatto   bene   a   me,   può non   far   bene   a   qualcun   altro   e   ciò   che   non   ha funzionato   con   me   può   essere   la   soluzione   per chiunque stia facendo il mio stesso percorso.

FARMACI E NATURA

PRIMA DEL CANCRO

Prima   del   cancro   ho   sempre,   o   quasi,   avuto   la mania,   forse,   di   essere   troppo   estremista   nel non   utilizzare   dei   farmaci.   Un   po’   per   l’ansia   di avere   degli   effetti   collaterali,   un   po’   per   l’ansia di    essere    stordita    dagli    stessi.    Ho    sempre (abbastanza)    sopportato    stoicamente    dolori relativi   al   ciclo   mestruale   o   al   mal   di   testa   da cervicale   oppure   mi   sono   orientata   sui   rimedi omeopatici   o   erboristici   con   i   quali   ho   attenuto buoni     risultati     (nella     maggior     parte     delle situazioni). Il   mio   parere   sulla   chemioterapia,   inoltre,   era molto,    molto    negativo.    Ovviamente,    quando poi   sei   in   prima   linea   a   decidere   se   è   meglio farsi   intossicare   per   il   tuo   bene   o   pregare   in tutte   le   lingue   del   mondo   perchè   senza   terapia sei più a rischio, hai un’altra visione d’insieme.
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FARMACI E NATURA:

DOPO IL CANCRO

L’esperienza       del       cancro,       dei       farmaci, soprattutto      della      chemioterapia      e      dei chemioterapici       in       generale,       non       ha sostanzialmente    modificato    di    molto    il    mio pensiero.   Diciamo   che,   per   ovvi   motivi,   se   si tratta   di   scegliere   tra   la   vita   e   il   rischio   di   una recidiva, preferisco scegliere la vita. Ho   accettato   la   chemioterapia   (solo   3   cicli   per fortuna)    e    un    anno    di    un    chemioterapico sottocute    (trastuzumab,    meglio    conosciuto come     herceptin)     riponendo     una     enorme fiducia    nella    terapia,    e    convincendomi    che sarei stata bene. Inizialmente    non    lessi    neanche    gli    effetti collaterali,   perchè   sapevo   che   mi   sarei   fatta suggestionare.   Ma   la   mia   curiosità   mista   alla mia   amica   ansia   ebbero   il   sopravvento   e   così, oltre     a     leggere     attentamente     l’opuscolo gentilmente    offerto    dall’ospedale    dal    titolo: “Consigli   utili   per   le   pazienti   in   trattamento chemioterapico”,    presi    mouse    e    pc    e    mi immersi   nel   fantastico   mondo   di   Google   alla ricerca     di     notizie     attendibili     (oltre,     che naturalmente,          confrontarmi          con          i medici/oncologi).

FARMACI E NATURA

CHEMIOTERAPIA

Esistono      vari      tipi      di      chemioterapia,      oggi fortunatamente   calibrati   in   base   al   tipo   di   tumore e   alla   persona   (età   e   peso).   Una   chemioterapia   personalizzata” ,   perchè   anche   i   medici   si   sono accorti   che   non   siamo   tutti   uguali.   E’   importante ricordare,   infatti,   che   la   chemioterapia   può   avere varie   composizioni   (esistono   più   di   100   farmaci chemioterapici)    ed   essere   di   vari   tipi.   Nel   mio caso,   si   trattava   di   chemioterapia   adiuvante,    3 cicli   ogni   21   giorni   di   ciclofosfamide   (600mg/m2) ed epirubicina  (90mg/m2). La chemioterapia  può essere: neoadiuvante:      si     effettua     prima     di     un intervento       chirurgico       per       ridurre       la dimensione    del    tumore    e    permettere    un intervento conservativo. adiuvante:     avviene    dopo    un    intervento chirurgico,       per       eliminare       le       cellule eventualmente   rimaste   nell’organismo   che non   possono   essere   viste   da   nessun   esame diagnostico. di   induzione:    quando   il   tumore   non   può essere subito operato utilizzata per una recidiva . Il    ciclofosfamide   è   un   farmaco   prevalentemente antitumorale,     che     fa     parte     della     famiglia     di agenti   alchilanti.    Questa   tipologia   di   farmaco   va a    influire    sulla    replicazione    scorretta    del    DNA, dovuta   alle   cellule   cancerogene,   provocandone   la morte.    Il    ciclofosfamide    influisce    anche    sulle cellule    sane,    quelle    si    occupano    di    un    rapido ricambio   dei   tessuti   come   le   mucose   gastriche,   il cuoio capelluto e il midollo osseo. Se    può    rincuorarvi,    il    ciclofosfamide    è    anche impiegato    per    patologie    autoimmuni    come    la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide. L’ epirubicina     è     un     antibiotico      antraciclinico impiegato     in     varie     tipologie     tumorali.     E’     la cosiddetta   rossa,   quella   che   poi   vi   farà   fare   la   pipi colorata      dopo      la      sua      infusione.      L’effetto collaterale    più    conosciuto    e    da    tenere    sotto controllo    è    la    cardiotossicità:    l’epirubicina    può influire   sul   vostro   cuore   provocando   cardiopatie (il    più    delle    volte    transitorie).    E’    bene    quindi tenere    costantemente    sottocontrollo    il    vostro cuore durante e dopo le terapie oncologiche .

TRASTUZUMAB

Meglio   conosciuto   con   il   nome   di   Herceptin ,   fa parte     dei     famosi     farmaci     antitumorali     con anticorpi     monoclonali.      A     differenza     della chemioterapia,    il    trastuzumab    va    a    colpire solo   le   cellule   malate ,   riconoscendone   in   esse un   recettore   a   cui   si   aggancia   per   stimolare   il sistema   immunitario   a   distruggere   la   cellula   o   a bloccarne    la    proliferazione.    E’    indicato    per    i tumori    della    mammella,    anche    metastatici    e sembra        dare        ottime        probabilità        di sopravvivenza   applicandolo   in   successione   alla chemioterapia o radioterapia. Il     trastuzumab     agisce     direttamente     sulla proteina        HERB2 ,        fattore        di        crescita dell’epidermide        e        gene        a        potenziale cancerogeno. Gli   studi   su   questo   farmaco   sono   incoraggianti: l imita   il   rischio   di   recidive,   aumenta   il   tempo di    vita    libero    dalla    malattia    e    controlla    il tumore alla mammella metastatico. L’Hercepit   di   solito   è   somministrato   attraverso un’iniezione    sottocute,    per    12    mesi,    ogni    21 giorni. Come    tutti    i    farmaci,    non    è    esente    da    effetti collaterali,   soprattutto   se   prima   è   stato   fatto   un trattamento chemioterapico. Gli     effetti     collaterali     più     evidenti     possono       essere: ematoma   e   dolore   nel   punto   in   cui   è   stato somministrato l’hercepit tramite iniezione dolore alla gamba dolori       da       raffreddamento       o       simil influenzali diarrea cefalea palpitazioni difficoltà respiratorie tossicità cardiaca La   tossicità   cardiaca    è   l’effetto   collaterale   più diffuso,   soprattutto   se   associato   a   precedenti terapie chemioterapiche  come l’epirubicina. L’oncologo    vi    prescriverà    dei    controlli    ogni    3 mesi               con               ecocardiografie               ed elettrocardiogrammi   per   monitorare   lo   stato   di salute     del     vostro     cuore     e,     se     necessario, interrompere la terapia.
“Nella natura tutto  il mondo è una farmacia  che non possiede  neppure un tetto”  - Paracelso

MIELE DI MANUKA

Il     miele     di     Manuka      è     un     miele     che     arriva dall’Australia,   o   dalla   Nuova   Zelanda,   conosciuto per le sue proprietà antibatteriche . Il    miele    di    Manuka     contiene    il    Metilgliossale alimentare    -    MGO    -    un    composto    chimico    che permette   i   processi   di   glicolisi   e,   di   conseguenza,     essendo   presente   in   notevole   quantità,   conferisce al        miele        di        Manuka        altissime        qualità antibatteriche,   antisettiche ,   antinfiammatorie , antivirali e antiossidanti. Le      proprietà      del      miele      di      Manuka       sono molteplici:   è   in   grado   di   uccidere   batteri   come   lo streptococco     e     lo     stafilococco,     favorisce     la guarigione   di   tagli,   ferite   e   ustioni   e   può   essere utilizzato per ulcere e gengiviti. Inoltre    è    un    probiotico:    agevola    la    crescita    di microorganismi      intestinali      che      hanno      effetti benefici sulla nostra salute. Il   miele   di   Manuka,   infatti,   può   curare   diverse patologie del tratto intestinale : ulcera ulcera duodenale candida reflusso gastroesofageo bruciore di stomaco colite diarrea Helycobacter Pylori Ma   può   anche   essere   spalmato   sulla   pelle   in   caso di: acne eczema Psoriasi Dermatiti Micosi Recenti    studi    sembrano    attribuire    al    miele    di Manuka   la   possibilità   di   rallentare   e   fermare   la crescita    di    cellule    tumorali    e    di    ridurre    gli effetti collaterali e tossici della chemioterapia . In   base   alla   quantità   di   MGO,   il   miele   di   Manuka ha specifici utilizzi: 100   MGO   -   è   la   dose   utilizzata   prevenire   le malattie,   favorire   la   stimolazione   del   sistema immunitario e energizzante naturale. 250   MGO   -   è   la   dose   per   curare   il   reflusso gastrico e il bruciore di stomaco 400/500    MGO    -    è    la    dose    massima    per ulcere, candida e diarrea. Il    miele    di    Manuka    non    deve    essere    utilizzato come   il   miele   alimentare,   ma   come   vero   e   proprio “farmaco”:    la    dose    ottimale    è    un    cucchiaino    a digiuno la mattina. Le    ulteriori    proprietà    terapeutiche    del    miele    di manuka   derivano   dalla   sua   capacità   di   stimolare   la produzione     di     cellule     speciali,     deputate     alla riparazione     dei     tessuti     infetti.     Ovviamente     è indicato   anche   per   raffreddore,   influenza,   mal   di gola, dolori, artriti e artrosi.    

DISINTOSSICAZIONE

NATURALE

Dopo   le   cure   farmacologiche,   nel   momento   in   cui riprendi   pian   piano   la   tua   vita,   ti   rendi   conto   di aver   bisogno   di   una   disintossicazione   naturale. Una disintossicazione fisica, ma anche emotiva. Per   la   disintossicazione   naturale   provai   la   linfa   di betulla     indicata     per     eliminare     tossine     e combattere la stanchezza. La       linfa       di       betulla       fa       parte       della gemmoterapia    ed    è    composta    da    una    varia composizione: sali    minerali,    potassio,    calcio,    magnesio, manganese, cromo e selenio amminoacidi      come      valina,      asparagina, acido glutammico, citrullina, isoleucina acido malico zuccheri La    linfa    di    betulla    ha    proprietà    drenanti    e diuretiche ,     ma     anche     antinfiammatorie     e antidolorifiche   grazie   alla   presenza   di   betuloside e monotropitoside. Inoltre: riduce i gonfiori elimina il colesterolo in eccesso ha un effetto alcalinizzante contrasta dolori articolari depura   i   tessuti   corporei   profondi,   protegge gli     organi,     il     sistema     nervoso     e     quello digestivo. Per    quel    che    riguarda    la    tossicità    emotiva, ognuno   di   noi   è   soggetto   a   tossicità   quotidiane:   chi   si   è   sottoposto   a   una   terapia   farmacologica, chi   ha   subito   un   intervento   oppure   chi   conduce una vita molto stressante. Al     di     là     di     farmaci     e     anestesie,     le     tossicità quotidiane    possono    arrivare    da    anche    da    quel che   mangiamo,   dall’inquinamento,   dai   luoghi   di lavoro     o     dalla     nostra     casa,     dai     prodotti     di bellezza,      dai      detersivi,      dai      cellulari      e      dai computer. Oltre    a    disintossicarci    dai    farmaci,    è    bene disintossicarsi       da       pensieri       negativi       e distruttivi ,   che   possono   pregiudicare   la   nostra guarigione    e    sicuramente    seguire    uno    stile    di vita molto più vicino alla natura . Come    vivo     influenza    moltissimo    il    mio    corpo: uno       stato       d’animo       positivo       genera       una sensazione   di   benessere   psicofisica.   Le   cellule   si rinnovano    e    si    attivano    i    giusti    meccanismi    di difesa quando siamo attaccati da virus e batteri. Al   contrario,   uno   stato   emotivo   negativo,   abbassa le    nostre    difese    immunitarie    ponendoci    più    a rischio    per    piccoli    e    grandi    fastidi    legati    alla nostra salute. Vivere   a   contatto   con   la   natura,   ritrovare   un equilibrio   può   non   essere   semplice,   soprattutto se   si   vive   in   città   e   si   è   immersi   nella   frenesia quotidiana,   ma   si   può   partire   da   piccole   cose   o piccoli gesti. Per    esempio    passeggiare    in    un    parco    appena abbiamo      del      tempo      libero,      fare      acquisti consapevoli    per    noi    e    l’ambiente,    usare    meno l’automobile,   passare   del   tempo   senza   computer, nè cellulare può essere un inizio.

FARMACI E NATURA

DURANTE LA

CHEMIOTERAPIA

Può   darsi   che   dopo   l’intervento   o   durante   la chemioterapia,     voi     possiate     avere     altri “disturbi   lievi”,   magari   pregressi   che,   con   lo stress   dell’intervento   e   della   chemioterapia, si   sono   ripresentati   più   fastidiosi   che   mai. Sappiamo     bene     quanto     sia     importante avere   un   intestino   regolare   e   che   funzioni. Ma   andare   di   corpo   può   essere   un   vero   e proprio   supplizio   se   si   soffre   di   emorroidi   o, peggio ancora, di ragadi. Passai    una    settimana    stesa    a    letto    dal dolore     e     le     medicine     tradizionali     non facevano   per   nulla   effetto   (forse   annullate dalla          chemioterapia).          Colta          dalla disperazione,    mi    rivolsi    a    un’erboristeria, che   mi   prescrisse   il   miele   di   manuka   per   il dolore   e   una   crema   lenitiva   utilizzata   per   i bambini che mi favorisse l’evacuazione.  Dopo 2 giorni il dolore era sparito e finalmente riuscii ad abbandonare letto, divano e ciambella!
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LA NUOVA VITA